“ GIUSTIZIA, EQUILIBRIO: UN'AMBIZIOSA RICERCA” - Maria Nefeli Gribaudi (2004)
Il diritto racconta una società e narra una cultura.
La penna del legislatore e la voce dei giudici gli fanno il dono della parola.
Il diritto aspira alla giustizia ed affannosamente la rincorre, ma l’esperienza ci insegna come un concetto assuma forme e colori diversi a seconda di chi lo pensa. E la giustizia non si sottrae ad una simile sorte.
Se volessimo ancorarla ad un’idea assoluta ed oggettiva peccheremmo di ingenuità.
Ci dovremo accontentare di un’eterna ambiziosa ricerca e leggere nella lettera della legge quel che si ritiene giusto o forse,
semplicemente, meno ingiusto, in ricordo del male minore hobbesiano.
Il diritto è un’arma a doppio taglio: protegge, ma ferisce. Un’arma pericolosa se utilizzata imprudentemente.
Il diritto sostanziale ed ancor più il diritto processuale, in bilico tra diritti individuali e difesa collettiva, mostra le sue incertezze e debolezze.
Arriva una raffica dal fronte opposto ed ecco l’intero sistema perdere la rotta. Bastano una graziosa novella ed un’audace sentenza che non valgono più principi e non valgono più
modelli.
Subentrano la ragione, la ragionevolezza e la giustizia a legittimare i cambiamenti di rotta. Grandi concetti che intimidiscono a tal punto da non sapere più cosa andavamo cercando.
(...)
Prenderemo coscienza di una realtà instancabilmente mutevole e lasceremo che cambi regole e principi ad una condizione però: che non venga
tradita la promessa della ricerca di un equilibrio “giusto”.